venerdì 18 aprile 2014

Ricordando il grande SANDRO MASSIMINI...l'unico, vero RE DELL' OPERETTA.

Ricordando il grande 
SANDRO MASSIMINI...
l'unico, vero RE DELL' OPERETTA.

Oggi la mia dedica va a uno dei più grandi , veri signori dello spettacolo che porto da anni nel cuore: SANDRO MASSIMINI. Era il 1991, avevo solo 9 anni e già frequentavo il teatro come spettatore sognando già di stare sulle tavole del palcoscenico. Una domenica pomeriggio d'autunno, mi recai al Teatro Biondo di Palermo per assistere a "LA VEDOVA ALLEGRA", celeberrima operetta costantemente presente nei programmi dei teatri italiani. Il protagonista era un elegantissimo signore con i capelli biondi e la barba a spolvero.  Fu davvero una magia quello spettacolo. E da lì, iniziai non solo a seguire con attenzione l' operetta ma sopratutto gli spettacoli di Sandro. Da quella "vedova allegra" vidi con lui "La principessa della czarda", "La danza delle libellule", "l'acqua cheta", "Il paese dei campanelli" e i due musical "My fair lady" e "Victor Victoria" . Questo straordinario personaggio ha dimostrato nella sua esistenza di avere un particolare dono di creatività nel realizzare con eleganza tutto ciò che fa spettacolo. La sua lunga carriera iniziata a soli diciassette anni può essere divisa in tre parti fondamentali:la  prima dal 1961 al 1965, in cui iniziò a far teatro accanto alla grande Pupella Maggio proseguendo con spettacoli di cabaret al Derby di Milano su testi di Enrico Vaime, Cobelli, Bajini, Franceschi e Nebbia. Nello stesso periodo, Massimini recitò anche al Teatro Gerolamo di Milano, in cui debuttò con uno spettacolo di Eco intitolato "Tanto di cappello" con la regia di Filippo Crivelli e affiancato da una giovanissima Mariangela Melato. Ma lo show teatrale che consentì a Sandro di affermarsi nell'ambito teatrale fu " Più crudele di Venere" scritto da Vaime. All' interno delle "sue sperimentazioni", Massimini portò la magia del teatro sotto il tendone del circo Medini, recitando "Il salto morale".  Fu un grande successo con quattro mesi di esauriti, seguiti l'anno dopo da "Il doppio salto morale" scritto da Marchesi, Terzoli e Vaime. Il secondo capitolo della sua vita, va dal 1965 al 1975, decennio in cui Sandro Massimini girò il mondo allestendo le sfilate di moda come dei veri e propri show, pieni di luci, colori e coreografie viaggiando da Roma sino Tokyo, Parigi e New York e anticipando la "moda show" sulle passerelle battendo sul tempo e sulla creatività stilisti e top model. La terza e ultima parte della sua vita artistica (1975 - 1996) è dedicata al suo primo amore, cioè il teatro e in particolare "il fatato mondo dell'operetta" con qualche incursione nel musical. A questa splendida ed emozionante parte della sua vita, mi sento di dedicare una maggiore attenzione in quanto Massimini si distinse in particolar modo inventandosi un "moderno modo" d'intendere l' operetta, svecchiandone la struttura, adattandola ai tempi, mettendo a disposizione del genere tutte le sue doti attoriali, la sua innata eleganza rispettando ogni professionalità, sopratutto vocale. Tutto iniziò, quando fu scritturato da Vito Molinari  ne "Il paese dei campanelli"  recitando il comico ruolo del nostromo La Gaffe e conquistando l'importante Festival di Trieste. Dopo una serie di importanti successi, Massimini venne decretato come "il nuovo Re dell'operetta", titolo strameritato e purtroppo anche tanto invidiato (come sempre capita a chi si distingue come "fuoriclasse").  In circa vent' anni portò sul palcoscenico tantissime operette, alternando famosissimi titoli come "La vedova allegra", "La principessa della czarda", "La danza delle libellule", "La Duchessa di Chicago", "Cin ci là", "il paese dei campanelli"o "L'acqua cheta" a titoli un pò meno conosciuti o rappresentati ma pur sempre interessanti da vedere come "Fiore D' Hawaii", "Ballo al Savoy", "Vittoria e il suo ussaro" o "La donna perduta". La sua passione per l'operetta era così sconfinata che fece di tutto per promuoverla al pubblico, ad esempio, cantanto dei medley con le arie più importanti nel programma televisivo "Ci pensiamo Lunedì" con la regia di Romolo Siena. Realizzò anche una ricca collana di video cassette che comprendevano le riprese televisive dei suoi spettacoli teatrali e una serie speciale a puntate intitolata "Operetta, che passione!", in cui raccontava la storia dell' operetta e cantava accompagnato al pianoforte insieme al tenore Max Renè Cosotti e la soprano Daniela Mazzuccato (per anni suoi compagni di scena). Sandro Massimini era un vero proprio showman, nel senso più alto del termine perché oltre a recitare con naturale talento e finezza, cantava piacevolmente con una voce leggera ma potente e ballava anche molto bene. Infatti spesso si univa ai numeri di ballo, senza mai sfigurare. Inoltre da sottolineare la sua particolare attenzione per i costumi (a volte scelti e decisi da lui) e le sontuose scenografie degne delle migliori produzioni teatrali. A differenza di altri interpreti, investendo le finanze in costumi lussuosi, eleganti scenografie e interpreti importanti a volte addirittura "importati dal cinema" (come Elio Crovetto o Luca Biagini), quando il costo dell' orchestra dal vivo divenne un pò troppo esoso, Massimini decise di rinunciare all'orchestra e di cantare su ottime basi registrate, arrangiate e dirette dal Maestro Roberto Negri. Nella stagione '92 -93 allestì il musical "My fair lady" con protagonista la brava Annalisa Cucchiara e dal 1993 al 1994 ebbe un altro grandissimo successo mettendo in scena una sua personale versione del musical "Victor Victoria" in coppia con Flavia Fortunato. Da ricordare in questo spettacolo, i costumi degni di Broadway creati da Odette Nicoletti (costumista italiana di fama internazionale) e una colonna sonora completamente originale composta da canzoni scritte dal fido Maestro Negri (per anni arrangiatore delle musiche per i suoi spettacoli) e da Paolo Limiti (per quanto riguarda i testi delle stesse). E in fine nel 1996 ecco arrivare il triste momento del commiato: Sandro si è improvvisamente ammalato di cancro al pancreas. E come in altri casi analoghi è successo (vedi Gino Bramieri), il teatro può essere l' unica "vera cura" per l' attore. E così Massimini, visibilmente dimagrito e segnato dalla malattia, va in scena con due operette del "repertorio italiano": "L' acqua cheta" di Giuseppe Pietri e Augusto Novelli e "Il paese dei campanelli" di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato. In particolare, quest' ultima fu una delle sue operette più amate dal pubblico. E questa edizione "di addio" recitata accanto alla bravissima Renata Fusco, andò in scena anche al Sistina di Roma, riscuotendo un enorme successo e anche in questo caso, senza mai perdere quell' originale freschezza che Massimini aveva dato all' operetta con le sue originali idee e divertenti adattamenti. Oggi, a testimonianza della grandezza di questo artist,a esiste un 'importante associazione denominata "Museo Sandro Massimini" e l' ambitissimo "Premio Sandro Massimini", conferito a tutti gli attori di operetta e commedia musicale che si sono particolarmente distinti per la loro versatilità nella recitazione, nella danza e nel canto. A dar vita a questo importantissimo premio è stata l' Associazione Internazionale dell'operetta di Trieste, città in cui Massimini conobbe il grande successo nel genere, diventando per diversi anni l' indiscusso protagonista  del festival dell' operetta. Sandro è un artista, che porto da anni nel cuore e per sempre ci sarà perché con la sua simpatia e grande professionalità mi ha fatto sognare da ragazzino, raccontando romanticamente delle splendide favole in musica che hanno ispirato la mia dedizione per il palcoscenico e per il mestiere di attore. Grazie Sandro.

Marco Danesi


Dalla mia collezione privata...

 

 

 

 

 

 


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