N O N E S C L U D O I L R I T O R N O
UN OMAGGIO DI IMMENSO AFFETTO
DEDICATO AL GRANDE
FRANCO CALIFANO
Oggi vi parlo di un film che mi è piaciuto, ovvero NON ESCLUDO IL RITORNO. Un film dedicato alla terza vita del grande Franco Califano firmato dal regista romano Stefano Calvagna. Tutto inizia di notte, con un susseguirsi di bellissime immagini notturne della Capitale che si riflettono come uno specchio sugli occhiali semi-scuri di Franco alla guida di un macchinone. E da lì parte un flashback sulla cosiddetta "terza vita del Califfo". Dalle serate nei night e nei piccoli locali, episodi di vita artistica e privata, L' ultima esperienza sanremese, l' improvvisa malattia e infine il grande ritorno sul prestigioso palco del Sistina con un concerto che registra il tutto esaurito. Il protagonista che interpreta Califano è Gianfranco Butinar, che sulle prime battute può solo apparire una buona imitazione dell' originale ma in brevissimo tempo, dopo le prime scene, riesce a conferire un' anima al suo personaggio e diventa proprio lui: Franco Califano! Non solo recita e si emoziona ma canta anche! Da osservare la scrupolosità di Butinar nell' interpretare anche i più piccoli particolari del personaggio come il ritmo affannoso del respiro o i movimenti della bocca sia nel parte recitata che nei brevi intermezzi canori. Ci sono tanti momenti belli in questo film, ma di sicuro la scena più emozionante è quella in cui un produttore musicale americano (Michael Madsen) racconta che durante la guerra in Libia suo padre fu salvato dal papà di Franco. Nel cast ci sono tanti nomi conosciuti di bravi attori: Nadia Rinaldi, Enzo Salvi, Danilo Brugia, Andrea De Rosa, Roberta Scardola, ecc. Ma, a mio parere, una menzione speciale va a Franco Oppini. Il suo è il ruolo di uno dei migliori amici di Franco. Da quel che s' intende dalla storia, da giovane era un membro della sua band e da allora gli è stato sempre vicino con grande affetto e sincerità. Molto convincente Oppini nella sua interpretazione drammatica. Ma l' intero film pur essendo di genere biografico e drammatico non è triste ma realistico. E oltre all' immenso affetto da parte del regista Calvagna (amico di Califano nella vita reale come una parte degli attori del cast), nella storia viene sottolineata non solo la profondità d' animo del protagonista ma anche il suo spirito di sopravvivenza nell' affrontare la vita sempre con un sorriso respingendo ogni tipo di banalità. Infatti il protagonista è raccontato con sincerità senza inutili artifici per colpire esclusivamente lo spettatore. Un altro aspetto importante è il rapporto di Califano con le donne. Nella storia scritta da Stefano Calvagna non viene fuori il ritratto di uno "sciupafemmine" famoso ma quello di un vero poeta che fa innamorare di sé anche le ragazze più giovani per la sua grandezza interiore...per la sua genialità di cogliere una persona con poche parole. E infine...la musica! La colonna sonora è affidata al Maestro Paolo Vivaldi, un compositore dal tocco magico al piano. Le prime note di "Minuetto" che ricorrono nei momenti più emozionati della storia, sono davvero da considerarsi un tocco profondo di delicatezza che descrivono gli stati d' animo di Franco. Insieme alle partiture originali, si alternano alcune fra le più belle canzoni del Maestro: una parte interpretate da Gianfranco Butinar e altre cantate dal "Califfo, quello vero" per scandire alcuni momenti chiave della storia. Plauso prima della fine al regista Stefano Calvagna, che ha scritto questa senza sbavature e tempi morti, tracciando con delicatezza una corretta immagine di un personaggio importante che ancora oggi è amato e conosciuto da tutti, sopratutto dai giovani.
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